La collana clinico-pedagogica del Progetto Dislessia è uno strumento didattico che può essere utilizzato da insegnanti e genitori con tutti i bambini che presentano difficoltà di lettura (DSA-dislessia).
I “Libri di lettura facilitata” presentano una particolare struttura che sottende ad uno studio antropologico sullo sviluppo infantile basato sulla Pedagogia Steineriana, sulla Medicina Antroposofica e sulla Pedagogia Clinica ad indirizzo Antroposofico.
La presentazione grafica, i colori, la disposizione dei testi, i gruppi di parole, gli intermezzi, la progressione delle proposte, rappresentano strategie atte a favorire un apprendimento armonico e graduale della lettura, che permetta al bambino di sentirsi a suo agio nel percorso scolastico.
Tutti i testi di lettura facilitata per DSA sono molto amati dai bambini per la loro semplicità, poiché permettono di sperimentare con soddisfazione l’andamento ritmico ed armonico del leggere.
Nel pensare comune la dislessia viene spesso intesa come un disturbo o ritardo del bambino di fronte alla scrittura e alla lettura. Si potrebbe altresì ampliare l’orizzonte scientifico a favore di una visione più olistica e globale.
La dislessia può rappresentare una “diversa forma di orientamento” di fronte ai sistemi codificati e convenzionali della scrittura e della lettura. L’insieme delle proposte didattiche infatti, si strutturano su regole molto precise, alle quali ci si deve conformare per riuscire ad orientarsi in queste prime fasi dell’apprendere.
Il bambino dislessico può trovare delle difficoltà ad adeguarsi a questi sistemi. Molto spesso egli ha dei metodi di orientamento propri, attraverso i quali si confronta col mondo nei diversi momenti della giornata, nelle relazioni, nello spazio, nel tempo e ovviamente anche nel modo di apprendere e di giungere alla soluzione dei problemi.
Parole in maiuscolo, minuscolo e corsivo
I primi tre libri di lettura facilitata contengono solo parole che hanno un significato preciso, che possono essere rappresentate, capite, comprese e immaginate. La lunghezza dei gruppi grafemici è graduale da tre a sei caratteri, proposti in tripplette su ogni singola riga. Ogni pagina si presenta con nove righe divise in tre parti, il tutto per non far sentire alcuno sforzo al bambino. Si tratta di una proposta di lettura “verticale” intesa nel senso che ad ogni parola ci si deve fermare, per approfondire con il bambino il significato della parola stessa. Ad esempio se si legge la parola “barca” non si passerà subito alla parola successiva come si fa leggendo un libro normale. In realtà ci si dovrà soffermare a lungo proprio su quella parola, chiedendo al bambino se conosce qualche tipo di barca, dove ha visto l’ultima barca, se portava delle persone o della merce, se andava veloce o lenta. L’allenamento a questo modo di procedere permetterà al bambino di sviluppare una comprensione profonda di quanto sta leggendo, sviluppando una adeguata rappresentazione e immaginazione, e quindi sostenendo una buona comprensione del testo.
Il bambino con difficoltà di decodifica tende a leggere in maniera fantasiosa, immaginativa con una tendenza ad “intuire” arbitrariamente quanto viene letto, con un atteggiamento soggettivo rispetto alla realtà oggettiva della parola scritta.
Possiamo quindi affermare che la lettura del bambino dislessico è solitamente “sintetica e pre-grafica”.
L’interpretazione della parola, o di gruppi di parole, varia in base a diversi fattori quali: la particolare sequenza dei singoli fonemi, il loro suono, il ritmo, la forma grafica, il succedersi di gruppi consonantici e vocalici all’interno della parola stessa, nonché al tipo di sollecitazione ambientale presente in quel dato momento e alle dinamiche del mondo interno del bambino.
Nel libro delle “Non parole” la modalità di lettura è “orizzontale” poichè non si potrà ricorrere alla comprensione, alla fantasia e all’immaginazione, ma solo alla pragmatica lettura di parole incomprensibili. Anche in questo caso la lettura delle sequenze viene molto facilitata da una progressione graduale della complessità.
Gli autori, Remigio Cenzato e Luca Gastaldello, hanno studiato una forma facilitata e graduale di allenamento alla lettura, in modo da non produrre frustrazione ma solo soddisfazione nel riuscire a leggere il linguaggio degli extraterrestri, come hanno detto – in modo divertito – molti bambini!
Ogni sei pagine si troverà una poesia, per favorire una pausa armonica e fluida, dopo un periodo di lettura analitica. Con tali sequenze i bambini dislessici eserciteranno, in modo ritmico, sia la lettura di non parole che quella immaginativa, favorendo una progressione lenta, solida e concreta della disposizione al leggere.
I bambini con DSA hanno bisogno di esercitarsi costantemente per acquisire padronanza nella letto-scrittura. I compiti però non devono interferire eccessivamente con altre attività gratificanti come lo sport, il gioco, le uscite. Bambini e ragazzi hanno bisogno di sentirsi appagati nell’apprendere e non di vivere la scuola come qualcosa che toglie loro ciò che amano fare. A tal fine è utile pianificare la settimana con un adeguato ritmo di lavoro: gli esercizi impegnano circa 15-30 minuti al giorno, da svolgersi non più di 5 giorni a settimana.
Vi consigliamo di esercitare la lettura utilizzando alternativamente sia il libro delle “Non parole” che gli altri libri della stessa collana scritti in stampato maiuscolo, minuscolo e corsivo, in alternanza o in progressione.
Il Gruppo di Studio e Ricerca Medico Pedagogica da molti anni approfondisce le tematiche legate ai Disturbi Specifici di Apprendimento. I “libri di lettura facilitata” nascono dalla confluenza delle competenze mediche del dott. Remigio Cenzato con quelle pedagogiche dell’insegnante Luca Gastaldello, nonché dall’incontro quotidiano con i bambini e le loro molteplici ed originali modalità di apprendimento.
Medico chirurgo, psicoterapeuta clinico dinamico, master di II livello in BES, DSA e Gifted, formazione in Medicina Antroposofica, Pedagogia clinica, Psicomotricità funzionale, Chirofonetica, Euritmia terapeutica, formatore e Consulente Clinico pedagogico.
Dagli anni ’90 collabora con numerose istituzioni scolastiche nell’approccio al disagio in età evolutiva. È presidente del “Gruppo di Studio e Ricerca Medico Pedagogica”, ente ONLUS, riconosciuto dal MIUR, per la formazione a livello nazionale in Pedagogia Clinica ad indirizzo Antroposofico. È attivo come medico e consulente pedagogico a Mirano (VE), Verona, Firenze e Roma.
Insegnante alla Scuola Steiner Waldorf di Cittadella.
Dal 2008 collabora con l’Accademia Aldo Bargero di Oriago per la formazione degli insegnanti in pedagogia Waldorf. Tiene conferenze e corsi di aggiornamento, riconosciuti dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, aperti ai genitori e agli insegnanti. Nel 2007 ha collaborato con varie realtà pedagogiche in Brasile, Argentina, Nuova Zelanda, Australia e nel 2009 ha pubblicato il libro “Diario di un’Alba”. In collaborazione con il Centro Risorse Università-Territorio ed il Comune di Cittadella tiene dei corsi pomeridiani di arte circense, arte figurativa e attività di orticoltura per bambini.